Immerso nella bellezza delle rive di un lago che bagna la splendida Stoccolma, il quartiere di Hammarby Sjöstad brilla come un gioiello di eco-sostenibilità.
Qui, la natura si fonde armoniosamente con l’innovazione, creando un ambiente che incanta e ispira. Ogni angolo di questo quartiere racconta una storia di impegno per un futuro più verde e più luminoso.
Hammarby Sjöstad, Stoccolma: il quartiere del futuro
Con la combustione dei rifiuti che copre quasi la metà del riscaldamento domestico, gli autobus che sfrecciano silenziosi grazie all’etanolo e l’acqua che alimenta gran parte dell’energia, Hammarby Sjöstad è molto più di un quartiere: è un sogno realizzato di sostenibilità e armonia con il pianeta.
Nel 2010, Stoccolma è stata la prima città a fregiarsi del titolo di European Green Capital. Questo perché, a partire dal 1990, la città è riuscita a ridurre le emissioni di CO2 del 25% per ogni abitante, con l’obiettivo ulteriore di eliminare completamente l’uso dei combustibili fossili entro il 2050. Questo dimostra che Stoccolma ha notevolmente fatto dei progressi significativi nella riduzione dell’inquinamento, anticipando di gran lunga gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi.
Hammarby Sjöstad, il quartiere ecologico e sostenibile di Stoccolma
Stoccolma è una città molto attenta all’ambiente e negli anni è diventata sempre più sostenibile. Un esempio tangibile è uno dei quartieri di Stoccolma: Hammarby Sjöstad. Si trova al sud del centro, di fronte l’isola di Sodermalm nota per il Museo Fotografiska, è conosciuto come il quartiere più eco-friendly della città, parte del suo ambizioso progetto ambientale.
Hammarby Sjöstad sorge nella zona precedentemente occupata da un insediamento industriale chiamato Hammarby. Grazie a un progetto che ha coinvolto la pulizia del terreno, la costruzione di edifici altamente sostenibili, l’uso di energie rinnovabili, un’efficace gestione dell’acqua e dei rifiuti, insieme a un sistema di trasporti pubblici ecologici, il quartiere è ora autosufficiente dal punto di vista energetico.
L’origine di questo progetto è intrigante. Quando Stoccolma perse l’opportunità di ospitare le Olimpiadi del 2004, non rinunciò all’idea di creare un “villaggio olimpico”. Al contrario, diversi progettisti e architetti decisero di rivedere l’idea, trasformandola in un innovativo progetto residenziale.
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Hammarby Sjöstad, la città sull’acqua
Il quartiere di Hammarby prende il nome dalle sue rive che si affacciano sul lago di Stoccolma, facendo dell’acqua la sua principale fonte energetica. Oltre all’uso di biomasse, biogas e pannelli solari sui suoi edifici, una centrale idroelettrica garantisce che gli oltre ottomila appartamenti del quartiere siano quasi completamente autosufficienti dal punto di vista energetico.
Tra gli obiettivi di Hammarby Sjöstad c’è quello di ridurre il consumo di acqua del 50%, limitandolo a 100 litri per persona al giorno, rispetto ai circa 200 litri usualmente consumati a Stoccolma. Un altro obiettivo importante è migliorare la qualità dell’acqua di scarico, adottando azioni come la riduzione del 50% dei metalli pesanti e altre sostanze dannose nell’acqua reflua, il riutilizzo del 95% del fosforo proveniente dalle acque reflue per l’irrigazione dei campi agricoli e il controllo dei livelli di azoto e fosforo nelle acque reflue trattate.
Hammarby Sjöstad: Autobus a etanolo e auto a idrogeno
Per favorire i collegamenti tra Hammarby Sjöstad e il centro di Stoccolma è stata introdotta una metropolitana leggera. Gli autobus pubblici, progressivamente sostituiti con nuovi mezzi più ecologici dall’amministrazione comunale, funzionano tutti ad etanolo. È stata inoltre realizzata una stazione di servizio per le auto a idrogeno, già disponibili sul mercato svedese da tempo e caratterizzate da un basso impatto ambientale. Per promuovere la sostenibilità, è stata istituita una vasta rete di piste ciclabili, offrendo un’alternativa ecologica e rispettosa dell’ambiente per gli spostamenti in bicicletta.
Hammarby Sjöstad, la gestione dei rifiuti
Mentre passeggiate per Hammarby Sjöstad, noterete pochi cassonetti antiestetici per la spazzatura lungo le strade, questo perché i rifiuti vengono accuratamente separati e raccolti in cisterne sotterranee, svuotate poi da grandi aspiratori.
Questo permette di minimizzare i costi della raccolta, poiché i rifiuti vengono avviati al riciclaggio. Solo una piccola parte di essi finisce nell’inceneritore locale, ma la loro combustione produce abbastanza calore per coprire il 47% del riscaldamento domestico. Il restante 50% proviene dalla combustione di olio biologico (16%) e dall’energia idrica prodotta dalle acque di scarico (34%).